Milano, EffeArte Gallery, Monique Van Genderen
Monique Van Genderen
a cura di Lorella Scacco
Milano, EffeArte Gallery
11 maggio – 14 luglio 2012
Inaugurazione: 10 maggio, ore 18 | EffeArte, via Ausonio 1/A, Milano
Effearte è lieta di annunciare la seconda mostra personale di Monique van Genderen nella sua galleria. L’artista, che vive e lavora a Los Angeles, presenta per la prima volta in Italia delle recenti opere su tela e ceramica.
Monique van Genderen è un’artista i cui lavori sono interventi sull’ambiguità della visione e della percezione. Lei opera principalmente con la pittura su superfici bidimensionali, pur realizzando anche oggetti, libri e “wall paintings” di grandi dimensioni. Grazie a questa combinazione di tecniche, l’artista esplora in modo costante i vari mezzi linguistici e le diverse combinazioni di forma, texture, colore, spazio e movimento. Nell’installazione la stratificazione di vari oggetti bidimensionali porta la sua indagine alla problematica del creare e produrre l’immagine. In queste ricerche artistiche si riflette l’interrogativo di Monique van Genderen sulla produzione e il consumo culturale attraverso le dimensioni in scala contrastanti, i materiali e le tecniche tradizionali. Nel suo progetto più recente l’artista ha scelto la materia della ceramica come supporto e alcuni smalti come pigmenti. Utilizzando un mezzo per esaminarne un altro, queste forme vanno ad intersecare delle “crisi creative” con varie possibilità di riuscita. Il suo istinto primario di creare trasforma le sue idee in oggetti e culmina in dipinti diretti e gestuali. Per la sua prossima mostra da Effearte Monique van Genderen ha realizzato una nuova serie di astrazioni liriche su ceramica e tela. I dipinti su tela sono ottenuti da un nuovo processo lavorativo dell’artista che si avvicina a quello dell’installazione. Le tele dipinte saranno distese sul telaio in galleria in modo da agevolare una dimensione più spontanea alla composizione. Un’attività che imita il processo delle creazioni compositive nel forno per i dipinti su ceramica. L’artista ha sviluppato questo metodo di produzione così diretto e spontaneo, attraverso la non sistematicità e la scelta di “correre dei rischi”, per allentare i legami che bloccano la creatività in generale.